martedì 21 giugno 2011

Mobbing (mi piace lavorare)



(immagine tratta dal film: "Mi piace lavorare",
di Francesca Comencini, con Nicoletta Braschi)


Il fenomeno del mobbing

La violenza psicologica sul lavoro o, come si preferisce dire oggi con un termine di forte appeal massmediatico, mobbing, rappresenta un fenomeno antico quanto le organizzazioni.
Da sempre legato alla sfera delle relazioni interpersonali, in genere non investiva formalmente l'intero management dell'impresa, si consumava piuttosto nel rapporto capo/collaboratore, progressivamente estromesso dal ciclo produttivo e depauperato della sua immagine professionale e personale.
Il cambiamento organizzativo che ha attraversato l'Italia nel decennioscorso con il suo carico di “esuberi”, costosi da ricollocare e di “risorse umane” che sono diventate un peso, ha fatto crescere geometricamente i numeri del mobbing che d'improvviso si è configurato come un'emergenza sociale.

Questi sono i primi paragrafi del del documento "Stress e Mobbing - Guida per il medico" dell'ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro). Un documento un pò datatato (risale a qualche anno fa) ma purtroppo sempre attuale. L'intero documento, in versione pdf, può essere letto o scaricato cliccando qui.

Il mobbing è un fenomeno estremamente complesso, ancora in fase d'analisi. Le dimensioni da analizzare sono: quella personale (spesso le persone soggette a mobbing sono individui psicologicamente fragili); quella familiare (le  persone mobbizzate sono spesso sole, oppure isolate dal loro stesso gruppo familiare); quella sociale (a volte i soggetti mobbizzati appartengono a gruppi di persone discriminate a livello sociale, come ad esempio i "meridionali" nel nord Italia degli anni '60).


Capire il mobbing (appunti di "non addetto ai lavori").

In questo periodo sto riflettendo sul fenomeno del mobbing. Non sono un "addetto ai lavori": sono un tecnico informatico del settore pubblico. Non è facile distinguere un lavoratore mobbizzato da un lavoratore che l'ormai tristemente noto ministro Brunetta definirebbe un "fannullone". Credo che un importante parametro discriminante sia quello della ricchezza e del successo sociale.  Un fannullone può essere ricco, e magari anche riconosciuto socialmente. Un mobbizzato non può essere nè ricco nè riconosciuto a livello sociale.

Sto cercando di ricordare quali, tra le persone che ho conosciuto, hanno subito mobbing a livello lavorativo. Ovviamente, indicherò queste persone solo con dei nomi di fantasia. E cercherò di non scrivere nulla di autobiografico. Anche se in questo periodo anch'io mi sento piuttosto mobbizzato.


Angela. Giovane, corporatura minuta. L'avevo intravista qualche  volta a  mensa. Sempre sola. Una mattina la noto davanti all'ingresso del mio ufficio, mentre i carabinieri la trattengono per impedirle di timbrare il cartellino ed entrare in ufficio. Sogno o son desto? All'epoca il mio problema principale era esattamente l'opposto: arrivare in ufficio in orario.
Chiedo un pò in giro, e scopro che Angela (che pare avesse seri problemi psichiatrici) era stata sottoposta a TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) dai suoi dirigenti perchè aveva manifestato aggressività contro i colleghi. L'aggressività era molto peggiorata dopo che Angela era stata trasferita (ovviamente contro la sua volontà) da una sede di lavoro centrale ad una sede più periferica e disagiata (cioè la mia) con la scusa di trasferirla "in una sede di lavoro più vicina al suo domicilio".
Dopo il trasferimento, pare che i problemi psichiatrici della donna fossero notevolmente  peggiorati. Chissà perchè? A me il trasferimento sembrava chiaramente punitivo. Dopo il TSO e la "sceneggiata" dei carabinieri che impedivano alla donna di entrare in ufficio, pare che i problemi psichiatrici della donna siano notevolmente peggiorati. Chi l'avrebbe mai detto?
Angela è stata successivamente trasferita in una sede di lavoro diversa, con la scusa di "avvicinarla alla famiglia". Pare sia stata poi licenziata per "gravi problemi di salute".


Patologia psichiatrica, mobbing, isolamento sociale ... esiste una relazione causa-effetto tra questi due fenomeni? Immagino che siano fenomeni che si rinforzano tra loro.


Mi viene in mente un altro dettaglio. Un mio collega (che io chiamo amichevolmente "il coglione") mi ha detto che, dopo il trasferimento nella mia sede di lavoro (piuttosto periferica e disagiata) Angela si sentiva così perseguitata che, quando la sera tornava a casa, spostava degli armadi contro la porta d'ingresso e contro le finestre per paura che qualcuno potesse entrare in casa. Strano che Carla pensasse che qualcuno la perseguitava. Strano. Non capisco.


Carla.  Donna gradevole, laureata, colta, intelligente. Ottima posizione lavorativa. La conobbi per caso quando cominciai un nuovo lavoro. Gentile, molto riservata. Mi colpì perchè mi disse qualcosa del tipo: "Stia molto attento a quello che dice quando parla male dei suoi capi: qui anche i muri hanno orecchie". In effetti, io sono sempre stato un pò "cazzarone". Comunque Carla aveva ragione: mi trasferirono in un'altra sede dopo una settimana. Per certi versi fu un trasferimento punitivo.
Dopo il trasferimento, qualche volta rividi sporadicamente Carla per ragioni di lavoro. Sempre gentile, timida, riservata. Molto gentile, ma di poche parole. Peccato, sembrava una persona interessante.
Un pomeriggio Carla mi chiamò per ragioni di lavoro. Mi chiese delle informazioni tecniche. Mi sembrò poco lucida. Mi sembrò che mi avesse chiamato per un problema banale. Io non ero la persona giusta. Le indicai il nome del collega che poteva aiutarla (si trattava di un collega bravo ma notoriamente scostante).
Rimasi un pò stupito dalla telefonata di Carla. L'avevo sempre vista come un persona gentile ma distante. Dopo circa un mese, scoprii che Carla si era suicidata. Pare che in quel periodo fosse molto sola. Quella telefonata era stata una richiesta d'aiuto.    

Luigi. Tecnico informatico in carriera. Mi hanno parlato di lui, ma forse non l'ho mai incontrato. Mi hanno raccontato che è sparito da un giorno all'altro. Pare sia stato costretto ad auto-licenziarsi per aver fatto sul lavoro qualcosa di tecnicamente  scorretto, perseguibile anche a livello penale. Ancora adesso non è molto chiaro che cosa abbia fatto.

Sto cercando dei punti in comune tra le storie di Angela, Carla e Luigi. Angela e Carla erano  donne psicologicamente fragili, isolate socialmente. Luigi era descritto come una persona aggressiva e tracotante. Apparenti punti in comune erano tra Angela, Carla e Luigi erano: dirigenti apparentemente melliflui ma probabilmente sadici, emarginazione sul lavoro. Angela e Luigi erano persone aggressive. Carla sembrava una donna dolce, molto riflessiva.

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