giovedì 20 settembre 2012

Aggressione a Monti ad Alberto Bonanni Rito abbreviato per due imputati

Aggressione a Monti ad Alberto Bonanni
Rito abbreviato per due imputati

Il gup respinge la richiesta del Comune di costituirsi parte civile: «Nessun danno all'immagine di Roma, non ha assicurato la sicurezza». Il Campidoglio: «Siamo basi

Alberto Bonanni, il giovane musicista aggredito a Monti


ROMA - Due dei sei giovani accusati di aver pestato a Roma, nel giugno scorso al rione Monti, il musicista 29enne Alberto Bonanni hanno chiesto e ottenuto dal gup di Roma di essere giudicati con il rito abbreviato; il comune di Roma non è stato ammesso come parte civile.

D'Alise e Perozzi saranno giudicati col rito abbreviato. Sono i due elementi principali dell'udienza di oggi che, davanti al gup Anna Maria Fattori, ha visto Carmine D'Alise, Christian Perozzi, Brian Gaetano Bottigliero, Massimiliano Di Perna, Emiliano Brugnoli e Gianluca Biscossi accusati tutti di tentato omicidio. D'Alise e Perozzi saranno giudicati col rito abbreviato; gli altri col rito ordinario. Per tutti l'udienza è stata fissata il 14 maggio.

La richiesta del risarcimento. La famiglia di Albero Bonanni, che da allora si trova in stato di coma, costituita parte civile, ha chiesto un duplice risarcimento: 5 milioni di euro per i danni derivati ad Alberto; 2 milioni di euro per quelli diretti e riflessi derivanti al padre.

Il Comune non sarà parte civile. Secondo il giudice Annamaria Fattori «non c'è danno di immagine né per la città né per i diritti della cittadinanza». Anzi nell'ordinanza rimprovera al Comune di non aver predisposto servizi di controllo e di vigilanza nella zona di Monti per evitare tali episodi. L'esclusione del Comune dal ruolo di parte civile è stata accolta con favore dall'avvocato Fabrizio Gallo, uno dei difensori degli imputati, il quale chiederà al giudice che l'amministrazione capitolina venga citata come responsabile civile.

Il padre di Alberto: cosa c'entra la mancanza di sicurezza. «Sono rimasto molto male per la decisione presa dal giudice anche perché, cosa c'entra la mancanza di sicurezza?». A parlare è Evaristo Bonanni, padre di Alberto. Per il padre del musicista, infatti «la questione non è la presenza o meno dei vigili: anche se ce ne fossero stati mille, non è che possono controllare ogni angolo, certi episodi purtroppo accadono». Ora «l'unica cosa che c'è rimasta da fare è quella di costituirci noi parte civile e poi si vedrà cosa accadrà il 14», data della prossima udienza. «Ho la sensazione, però - ha concluso Evaristo - che se la siano voluta prendere con il Comune parlando della questione decoro, ma anche la violenza va contro il decoro e questo è stato un atto di violenza».

Il Comune: «Siamo basiti, ci ricostituiremo parte civile». Il Campidoglio ha fatto sapere che si ricostituirà parte civile. «Non vogliamo strumentalizzare le parole del papà di Alberto, a cui ribadiamo la nostra solidarietà e vicinanza. Tuttavia rimaniamo stupefatti ed increduli per la non ammissione dell'istanza di parte civile dell'amministrazione di Roma Capitale da parte del Gup di Roma con motivazioni che, con tutto il rispetto che si deve alla pronuncia di un giudice togato, non possono che far rimanere basiti». A dichiararlo è Giorgio Ciardi, delegato del Sindaco Alemanno alla Sicurezza (Pdl). «Infatti - prosegue Ciardi - individuando in una istituzione una responsabilità oggettiva dinanzi ad un fatto di cronaca nera - peraltro avvenuto in un quadrante della città ben presidiato tanto dalla Polizia di Roma Capitale quanto da tutte le altre forze dell'ordine, come si può facilmente evincere dagli atti - arriveremmo al paradosso per cui sarebbe oggettivamente responsabile dinanzi ad un nuovo reato quel tribunale che avesse rimesso con qualunque motivazione in libertà persona sottoposta a giudizio».

Polemiche. «Anche i giudici si sono convinti che la sicurezza tanto declamata dal Campidoglio fa acqua da tutte le parti anzi fa omissione e rende vulnerabili ai violenti e ai delinquenti i cittadini romani» ha detto il consigliere del Pd Capitolino Dario Nanni membro della commissione sicurezza del Comune di Roma.

La risposta del Pdl. «Non poteva mancare il commento dell'improvvisato tribunale del popolo composto dai vari, Miccoli, Argentin, Foschi, Masini e compagnia cantando - ha detto Ciardi - tra l'altro smentiti clamorosamente dal padre della vittima, plaudenti una decisione scellerata che tende a delegittimare le istituzioni territoriali dall'esser parte nei processi a tutela dei cittadini offesi».

L'aggressione. Secondo l'accusa, i sei giovani imputati (quattro romani, un campano e uno di origine irlandese) il 26 giugno scorso avrebbero aggredito con violenza Alberto Bonanni, pestandolo tra l'altro con calci, pugni e un casco da motociclista. Tutto avvenne nella notte tra il 15 e 26 giugno scorso, tra via dei Serpenti e via Leonina, al Rione Monti. A scatenare la violenta aggressione, secondo l'accusa, potrebbero essere state due pernacchie in risposta ad alcuni schiamazzi provenienti dalla strada.
Mercoledì 02 Maggio 2012 - 16:10

Fonte: Messaggero

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