giovedì 27 settembre 2012

Prostituta bruciata in strada a Roma



Cronache
 
12/09/2012


Il luogo in cui la prostituta è stata data alle fiamme

Romena, 22 anni, è in fin di vita

Forse aggredita dagli sfruttatori, non esclusa vendetta dei clienti

Qualche litro di benzina per martirizzare la loro schiava e bruciarla viva. E l’immagine di lei che si dimenava tra le fiamme doveva rappresentare l’avvertimento in una guerra tra bande di sfruttatori o la punizione inflitta da un cliente. Un gesto da barbari ha sconvolto Capitale dove la scorsa notte in strada, alla periferia di Roma, una giovane squillo romena è stata data alle fiamme dopo essere stata picchiata.

La donna è cosciente ma ricoverata in gravi condizioni con ustioni di terzo grado su oltre la metà del corpo. Verso la mezzanotte nel quartiere della Borghesiana, in via Camigliatello Silano tra la Prenestina e la Casilina, la vittima era stata avvicinata da due uomini, probabilmente dall’accento romeno. Lei, conosciuta nell’ambiente con il nome di Michela, si trova in Italia da quattro o cinque anni e si prostituisce da almeno un paio d’anni a Roma. Ieri, come prima o poi succede per molte lucciole, sono arrivate le botte. Calci, pugni e poi la maledizione dei suoi ’diavolì: le hanno gettato sul corpo del liquido infiammabile, olio o benzina, poi una piccola fiamma e in pochi istanti la ragazza era una torcia umana che si rotolava in terra. A soccorrerla sono state alcune prostitute che hanno assistito alla scena e sentito le urla.

La 22enne è stata poi trasportata all’ospedale Sant’Eugenio dove è ricoverata in prognosi riservata, sotto choc e con ustioni di terzo grado su più della metà del corpo. Con il passare delle ore, le sue condizioni sembrano migliorare. E ora i carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca e del Nucleo operativo della compagnia di Frascati stanno indagando a tutto campo negli ambienti della prostituzione: i responsabili potrebbero essere gli sfruttatori della donna, ma non è del tutto escluso, anche se si tratta di un’ipotesi marginale, che possa trattarsi di una crudele vendetta da parte di alcuni clienti. I militari hanno anche acquisito le immagini delle telecamere in strada alla ricerca di elementi che possano portarli sulle tracce degli aguzzini. La vicenda di ieri notte ricorda lo scenario portato alla luce nel maggio scorso dalle indagini dei Carabinieri di Tivoli, che alle porte della Capitale arrestarono una banda di undici sfruttatori di prostitute romene, che schiavizzavano le donne, vincendole al gioco, e in alcuni casi marchiate a fuoco come capi di bestiame. E le istituzioni inorridiscono per l’episodio di ieri manifestando solidarietà alla vittima. «Ho preallertato le associazioni, non avremmo problemi a fornire sin da subito alla ragazza un percorso di protezione per permetterle di uscire dal circuito criminale della prostituzione», ha detto l’assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio, Aldo Forte, uscendo dall’Ospedale Sant’Eugenio.

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha chiesto nuovamente con forza «che il Parlamento approvi una legge nazionale sulla prostituzione utile proprio per tutelare le prostitute dalla violenza cui, spesso, sono sottoposte». Per il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, «occorre ora più che mai una rivolta culturale contro ogni forma di sfruttamento, prevaricazione e abuso sul corpo delle donne».




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