ROMA - Un'etichetta odiosa affibbiata alla capitale d'Italia, i dubbi sull'operato delle forze dell'ordine, il sospetto di una matrice antisemita: il giorno dopo l'aggressione ai tifosi del Tottenham la stampa inglese non fa sconti alla Roma calcistica, definita «la più pericolosa città d'Europa». È questa la durissima sentenza del Times che ricorda come in passato altri tifosi inglesi (di Manchester United, Arsenal, Chelsea e Middlesbrough) siano stati vittime delle violenze di ultrà italiani.
A poche ore dal ferimento dei nove tifosi degli Spurs era stato il Daily Mail a definire Roma «la città dei coltelli», dove i violenti agiscono in maniera incontrollata e impunita. L'accusa, pur lanciata in maniera indiretta, è del Guardian che si chiede come una simile aggressione, pianificata da tempo, sia potuta avvenire proprio a Campo de' Fiori, uno degli epicentri della vita notturna romana.
Analoghe accuse sono mosse dal Times che, citando testimoni presenti nei paraggi, denuncia il tardivo arrivo delle pattuglie di polizia («i poliziotti sono arrivati dopo 25»').
In effetti però i primi accertamenti, ancora in corso, non solo hanno individuato la presenza di supporters della Roma nel gruppo degli aggressori, ma stanno portando alla luce anche la presenza nella capitale di tifosi di West Ham e Leeds, rivali del Tottenham, proprio alla vigilia della partita. Lo scrive il tabloid Sun che senza più indugi però ribadisce la matrice antisemita dell'attacco, definito un «assalto neonazista».
Una definizione corredata da tanto di foto del pub sfasciato, della tifoseria laziale e di Di Canio col braccio teso sotto la Curva Nord. Una lettura quasi scontata sia per le simpatie destrorse della curva laziale sia per gli stretti legami tra il Tottenham e la comunità ebraica di Londra.
Venerdì 23 Novembre 2012 - 13:34
Ultimo aggiornamento: 19:03
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