Appunti da: Partito Pirata
La rete anonima del Partito Pirata
Dopo l'ultima "genialata" di Prodi e Levi sui Blog (e dopo le ultime uscite di Franco Frattini sul tracciamento degli utenti), mi sono rimesso alla ricerca di una soluzione tecnica ai noti problemi di censura e di sorveglianza su Internet. Rovistando un po' in giro, ho scoperto che, dai tempi dei miei articoli su MUTE, ANTs P2P e su Netsukuku, apparsi su GNU LInux Magazine nel 2005 e 2006, sono successe diverse cose interessanti. Alla fine, qualcuno ha fatto il salto che in molti stavamo aspettando:
http://en.wikipedia.org/wiki/AnoNet
http://anonet2.org/
Una rete, anonima e cifrata, parallela ad Internet, costruita "ritagliando una sottorete privata e cifrata (una VPN) all'interno di Internet. Una rete dotata di un suo meccanismo di routing, indipendente da quello di Internet e quindi non tracciabile. In altri termini, i nostri governi, le aziende ed i loro scagnozzi a questo punto diventano irrilevanti. Possono emettere tutte le leggi che vogliono nel tentativo di censurare il web e di bloccare il file sharing ma non riusciranno comunque a fermare coloro che vogliono insistere su questa strada. Il tanto temuto sorpasso delle tecnologia sulla politica, alla fine si è puntualmente verificato. Se queste mie asserzioni vi sembrano eccessive, riflettete su questi punti:
1) Anonet è solo una delle innumerevoli VPN che si possono creare usando software Open Source ampiamente disponibile. Chiunque può creare la sua VPN in pochi minuti, comunicando con uno o più altri peer e connettendosi o meno alla Anonet originale. "Spegnere" Anonet non servirebbe a niente. Reti come questa sono sempre esistite ed esisteranno sempre. Anonet è solo una formalizzazione (uno standard) che permette alle persone interessate di comunicare tra loro. Una VPN non ha nemmeno bisogno di Internet: la si può creare collegando i nodi l'uno con l'altro attraverso normali connessioni telefoniche, alla maniera delle vecchie BBS (con le flat di oggi è più che possibile).
2) Chiunque può collegarsi ad uno o più nodi di Anonet ma solo dietro loro autorizzazione, una autorizzazione che si ottiene da un essere umano (anonimo) solo dopo averlo convinto della propria buona fede.
Potete dire addio agli infiltrati RIAA/MPAA. Si noti che non esiste un punto di acceso privilegiato od un protocollo particolare che possa essere usato come Single Point of failure, cioè come punto che, una volta bloccato, impedisce l'accesso ad Anonet. Ogni nodo può essere un punto di accesso ed ogni nodo può comunicare con l'altro sia attraverso Internet che attraverso qualunque altra rete e/o protocollo cifrato (BBS telefonica, link laser "line-of-sight", rete UMTS/HSDPA, Wi-Fi/Wi-MAX, Hyperlan, piccioni viaggiatori...) 3) In ogni caso, nessuno all'interno della rete è in grado di sapere chi si trova dietro i pochi peer con cui entra in contatto diretto (ogni nodo agisce da gateway/proxy e quindi maschera gli altri).
http://en.wikipedia.org/wiki/AnoNet
http://anonet2.org/
Una rete, anonima e cifrata, parallela ad Internet, costruita "ritagliando una sottorete privata e cifrata (una VPN) all'interno di Internet. Una rete dotata di un suo meccanismo di routing, indipendente da quello di Internet e quindi non tracciabile. In altri termini, i nostri governi, le aziende ed i loro scagnozzi a questo punto diventano irrilevanti. Possono emettere tutte le leggi che vogliono nel tentativo di censurare il web e di bloccare il file sharing ma non riusciranno comunque a fermare coloro che vogliono insistere su questa strada. Il tanto temuto sorpasso delle tecnologia sulla politica, alla fine si è puntualmente verificato. Se queste mie asserzioni vi sembrano eccessive, riflettete su questi punti:
1) Anonet è solo una delle innumerevoli VPN che si possono creare usando software Open Source ampiamente disponibile. Chiunque può creare la sua VPN in pochi minuti, comunicando con uno o più altri peer e connettendosi o meno alla Anonet originale. "Spegnere" Anonet non servirebbe a niente. Reti come questa sono sempre esistite ed esisteranno sempre. Anonet è solo una formalizzazione (uno standard) che permette alle persone interessate di comunicare tra loro. Una VPN non ha nemmeno bisogno di Internet: la si può creare collegando i nodi l'uno con l'altro attraverso normali connessioni telefoniche, alla maniera delle vecchie BBS (con le flat di oggi è più che possibile).
2) Chiunque può collegarsi ad uno o più nodi di Anonet ma solo dietro loro autorizzazione, una autorizzazione che si ottiene da un essere umano (anonimo) solo dopo averlo convinto della propria buona fede.
Potete dire addio agli infiltrati RIAA/MPAA. Si noti che non esiste un punto di acceso privilegiato od un protocollo particolare che possa essere usato come Single Point of failure, cioè come punto che, una volta bloccato, impedisce l'accesso ad Anonet. Ogni nodo può essere un punto di accesso ed ogni nodo può comunicare con l'altro sia attraverso Internet che attraverso qualunque altra rete e/o protocollo cifrato (BBS telefonica, link laser "line-of-sight", rete UMTS/HSDPA, Wi-Fi/Wi-MAX, Hyperlan, piccioni viaggiatori...) 3) In ogni caso, nessuno all'interno della rete è in grado di sapere chi si trova dietro i pochi peer con cui entra in contatto diretto (ogni nodo agisce da gateway/proxy e quindi maschera gli altri).
4) Nonostante questo, grazie ad un meccanismo di forwarding, su Anonet si possono usare tutti i soliti programmi di Internet, dai server web, ai server e client di posta, passando per BitTorrent, eMule, Jabber e via dicendo.
5) Dato che ognuno agisce in prima persona su questa rete, seppure in modo anonimo, eliminare gli scocciatori, i sabotatori e gli infiltrati è banale: li si taglia fuori col firewall.
6) Liberarsi dei file che vengono diffusi da RIAA ed MPAA per inquinare le reti P2P tradizionali è ancora più semplice: su Anonet non c'è motivo di usare il P2P e quindi si può sapere sempre cosa si sta scaricando prima di scaricarlo.
7) Dato che queste reti usano un loro sistema interno di routing, senza bisogno di ricreare il sistema al di sopra di quello di Internet, non si pagano i costi di efficienza che rendono sostanzialmente inutilizzabili le reti P2P anonime come ANTs e Mute. Su Anonet si possono caricare e scaricare i file direttamente via FTP, a 20 Mb/sec, come su Internet, senza però rivelare la propria reale identità e senza conoscere quella del server. Adesso, li voglio proprio vedere gli scagnozzi di RIAA, MPAA e peppermint andare a rompere i co....oni a questi utenti. Dopo aver rotto i co....oni per anni a della gente (sostanzialmente) nesta per delle cazzate, si è finalmente ottenuto quello che nessuno voleva: la nascita di una nuova Internet, praticamente incontrollabile ed ingestibile. Uno strumento perfetto per mafiosi, pedofili e criminali di vario tipo. Complimenti a RIAA, MPAA, SIAE, governi USA ed Europei ed anche alla nostra Sinistra che tanto bene si è distinta in questo settore negli ultimi mesi. Di peggio non si poteva fare, nemmeno impegnandosi.
Per quanto mi riguarda, mi adopererò per dare la massima pubblicità possibile a queste soluzioni tecniche (almeno finchè me lo lasciano fare). Credo che sarebbe un dovere morale di molti degli iscritti a questa lista fare altrettanto, come privati e come associazioni.
PS Non illudetevi che una eventuale, quanto impossibile, vittoria "tecnica" contro Anonet possa avere qualche effetto utile. Là fuori c'è pieno di alternative. Date un'occhiata alla pagina F2F di Wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/Friend-to-friend) ed ai progetti che essa elenca. C'è solo l'imbarazzo della scelta. L'unico modo di chiudere questa baracca consisterebbe nel dare fuoco alle reti telefoniche. Se ci volete provare, fatemelo sapere che voglio procurarmi una poltrona in prima fila e godermi lo spettacolo quando andate a dirlo agli imprenditori del settore.
--5) Dato che ognuno agisce in prima persona su questa rete, seppure in modo anonimo, eliminare gli scocciatori, i sabotatori e gli infiltrati è banale: li si taglia fuori col firewall.
6) Liberarsi dei file che vengono diffusi da RIAA ed MPAA per inquinare le reti P2P tradizionali è ancora più semplice: su Anonet non c'è motivo di usare il P2P e quindi si può sapere sempre cosa si sta scaricando prima di scaricarlo.
7) Dato che queste reti usano un loro sistema interno di routing, senza bisogno di ricreare il sistema al di sopra di quello di Internet, non si pagano i costi di efficienza che rendono sostanzialmente inutilizzabili le reti P2P anonime come ANTs e Mute. Su Anonet si possono caricare e scaricare i file direttamente via FTP, a 20 Mb/sec, come su Internet, senza però rivelare la propria reale identità e senza conoscere quella del server. Adesso, li voglio proprio vedere gli scagnozzi di RIAA, MPAA e peppermint andare a rompere i co....oni a questi utenti. Dopo aver rotto i co....oni per anni a della gente (sostanzialmente) nesta per delle cazzate, si è finalmente ottenuto quello che nessuno voleva: la nascita di una nuova Internet, praticamente incontrollabile ed ingestibile. Uno strumento perfetto per mafiosi, pedofili e criminali di vario tipo. Complimenti a RIAA, MPAA, SIAE, governi USA ed Europei ed anche alla nostra Sinistra che tanto bene si è distinta in questo settore negli ultimi mesi. Di peggio non si poteva fare, nemmeno impegnandosi.
Per quanto mi riguarda, mi adopererò per dare la massima pubblicità possibile a queste soluzioni tecniche (almeno finchè me lo lasciano fare). Credo che sarebbe un dovere morale di molti degli iscritti a questa lista fare altrettanto, come privati e come associazioni.
PS Non illudetevi che una eventuale, quanto impossibile, vittoria "tecnica" contro Anonet possa avere qualche effetto utile. Là fuori c'è pieno di alternative. Date un'occhiata alla pagina F2F di Wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/Friend-to-friend) ed ai progetti che essa elenca. C'è solo l'imbarazzo della scelta. L'unico modo di chiudere questa baracca consisterebbe nel dare fuoco alle reti telefoniche. Se ci volete provare, fatemelo sapere che voglio procurarmi una poltrona in prima fila e godermi lo spettacolo quando andate a dirlo agli imprenditori del settore.
Alessandro Bottoni
Website: http://www.alessandrobottoni.it/
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