Rientrando a casa dopo il cenone ha visto quattro scalmanati che si menavano
di Luca Lippera
ROMA
- Gli zigomi rotti, la mascella fratturata in più punti, il naso
irriconoscibile, un’orbita oculare sfondata. Un ispettore di polizia che
si era fermato per strada per sedare una rissa non scorderà mai
il Capodanno del 2013. È accaduto verso le due del mattino di ieri a
Marino, quando Antonio De Vincentis, rientrando a casa con la moglie
dopo il cenone, ha visto quattro scalmanati che si menavano furiosamente
davanti a un ristorante vicino alla «Fontana dei Quattro Mori», uno dei
simboli della località dei Castelli. È sceso dalla macchina. Ha detto
chi era. Ha cercato di fermarli. Ma è stato investito da una scarica di
pugni che lo hanno fatto finire in coma in ospedale.
I quattro, stando
ai testimoni (ce ne sono altri due oltre alla moglie del poliziotto)
hanno picchiato a mani nude. Quindi è presumibile che qualcuno porti i
segni del pestaggio sulle nocche delle dita. È stato fatto anche un
prelievo di Dna.
L’aggressione al poliziotto è avvenuta all’esterno del ristorante «Il Cappellone». All’interno del locale il cenone stava finendo. Fuori gli scalmanati se le davano come belve. Non è escluso, secondo gli investigatori, che oltre all’alcol ci fosse di mezzo la cocaina. De Vincentis, per anni in servizio a Marino, il paese dove tutt’ora vive, rientrava a casa in macchina dopo aver salutato l’anno nuovo a casa di amici. Ha fatto vedere il distintivo e non è difficile immaginare cosa abbia detto. «Sono un poliziotto: fatela finita». Parole che potevano costargli la vita.
L’aggressione al poliziotto è avvenuta all’esterno del ristorante «Il Cappellone». All’interno del locale il cenone stava finendo. Fuori gli scalmanati se le davano come belve. Non è escluso, secondo gli investigatori, che oltre all’alcol ci fosse di mezzo la cocaina. De Vincentis, per anni in servizio a Marino, il paese dove tutt’ora vive, rientrava a casa in macchina dopo aver salutato l’anno nuovo a casa di amici. Ha fatto vedere il distintivo e non è difficile immaginare cosa abbia detto. «Sono un poliziotto: fatela finita». Parole che potevano costargli la vita.
Mercoledì 02 Gennaio 2013 - 08:40
Ultimo aggiornamento: Giovedì 03 Gennaio - 08:50
Ultimo aggiornamento: Giovedì 03 Gennaio - 08:50
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