"Botticella" è il nome romano che sta ad indicare le tipiche
carrozze turistiche trainate da cavalli. Ogni giorno è possibile notarle
mentre percorrono le vie più trafficate del centro della capitale per
portare i turisti attraverso i principali punti di interesse di Roma.
Il loro nome già indica una finalità che al giorno d'oggi non è più
attuale: 'botticelle' deriva dalle botti che contenevano la merce
trasportata con queste carrozze nei secoli scorsi quando vi era
un'oggettiva necessità di ricorrere a questi mezzi per trasportare
carichi pesanti, in quanto non esistevano mezzi motorizzati. Le
cosiddette “botticelle” rappresentano quindi una degenerazione di
quello che era il loro originario significato e scopo. Nessuna
“tradizione” di trasporto turistico, come ingannevolmente si vuol far
credere al turista. Al giorno d’oggi non vi è alcuna esigenza che
giustifichi l’impiego di animali per il trasporto, né di merci, né
tanto meno di persone. Il turista può disporre, nella Roma del
2010, di moltissimi mezzi di locomozione, estremamente confortevoli,
rapidi, accessoriati per ogni esigenza, e decisamente più economici
della botticella, senza che questo debba comportare lo sfruttamento
ingiustificato di animali.
I cavalli delle botticelle sono animali evidentemente sottoposti
ad una condizione di sofferenza continua, essendo costretti, ogni
giorno, contro la loro volontà, a trainare carichi estremamente pesanti
(più di 800 Kg…). Le condizioni di lavoro sono disumane: l’animale
viene condotto lungo strade a scorrimento veloce e congestionatissime
dal traffico dove la vicinanza e la velocità delle automobili in
movimento e il frastuono circostante li terrorizzano. La conseguenza
sono incidenti, spesso mortali. I cavalli si trovano inoltre sovente a
percorrere strade in salita, sulla pavimentazione in san pietrini,
scivolosa e sconnessa, che crea loro ulteriore disagio; questa
condizione si aggrava poi in estate quando il sole cocente arroventa
l'asfalto e rende la fatica ancor più insopportabile.
Se in epoche passate i carretti percorrevano vie isolate e relativamente tranquille, nella Roma odierna il traffico impazzito rende questo mezzo di trasporto assolutamente non idoneo alle sopravvenute condizioni di congestione della città.
La botticella si configura pertanto come una pratica del tutto anacronistica e senza dubbio crudele nei confronti dei cavalli. Non ha più alcuna ragione di sussistere al giorno d’oggi.
I vetturini inoltre sono esclusivamente interessati a trarre il massimo profitto da questa attività, pertanto non si curano affatto del benessere dell’animale, facendolo lavorare anche quando non dovrebbe. Il cavallo viene forzato a lavorare in condizioni insostenibili, nonché spesso vietate dal vigente regolamento (art. 46 del Regolamento del Comune di Roma per la tutela degli animali): è frequente constatare che il numero massimo dei passeggeri non viene rispettato, che il divieto di far lavorare i cavalli dalle 13 alle 17 nella stagione estiva viene violato, oltre a quello di non percorrere salite, di non andare al trotto, di non lavorare più di 6 ore al giorno, ecc.. I vetturini inoltre non sottostanno, come altre categorie di lavoratori (commercianti, tassisti, ecc…) ad alcun prezziario ufficiale, potendo fare il prezzo a loro piacimento ed arrivando a chiedere anche 300 euro a corsa. Non hanno nemmeno l'obbligo di fattura.
I due incidenti mortali, verificatisi a distanza ravvicinata, a giugno e a novembre del 2008, sono indicatori chiari di una condizione che non è oltremodo sostenibile e che non può durare, se non continuando a mettere in serio pericolo l’incolumità delle persone e dei cavalli.
Il fattore di rischio di incidenti è troppo elevato e
scaturisce dall’incompatibilità tra la natura stessa di questi animali,
paurosi e vulnerabili, e lo stato di congestione delle strade di Roma.
COSA PUOI FARE TU PER AIUTARE I CAVALLI DELLE BOTTICELLE
L'errore più ricorrente è quello di credere che alcune battaglie
possano, e debbano, essere portate avanti solo dalle 'Associazioni', dai
politici, dai Vip, ecc, e che il singolo cittadino non possa nulla. Al contrario CHIUNQUE DI NOI può dare il proprio contributo per la salvezza dei 90 cavalli delle botticelle! Di seguito l'elenco delle azioni che veramente chiunque, se vuole, può attuare:
1 - SEGNALA UN'IRREGOLARITA'. Per sapere quando ti trovi di fronte a un'infrazione leggi attentamente questo VADEMECUM
che riporta gli abusi più frequenti da parte dei botticellari. Vi sono
riportati anche tutti i recapiti (tel., fax., mail) ai quali inoltrare
la denuncia. Anche una semplice mail, dove riportate brevemente ciò a
cui avete assistito, allegando il Regolamento del Comune di Roma per la tutela degli Animali, è importante.
2 - FAI DEI VIDEO CHE DOCUMENTANO LE INFRAZIONI DEI BOTTICELLARI E LA SOFFERENZA DEI CAVALLI; verranno poi caricati in questa pagina,
che sarà un 'contenitore' di tutte le testimonianze, video e
fotografiche, delle infrazioni dei botticellari e della quotidiana
sofferenza dei cavalli. Invia il tuo video a: giodis.z@gmail.com
3 - SCRIVI AL SINDACO E AGLI ASSESSORI
4 - DISTRIBUISCI VOLANTINI
AI TURISTI, e non solo.. E' importante diffondere tra l'opinione
pubblica l'idea di chi come noi ritiene che le botticelle siano solo
un'inutile barbarie e vadano subito abolite; è quindi altrettanto utile
dare i volantini ai romani stessi, e ai negozianti del centro, magari
facendogli attaccare la locandina sulla vetrina.
5 - Acquista la nostra t-shirt 'ANTI-BOTTICELLE' con la vignetta di Dan Piraro!
SOLO 10 EURO! Contribuirai al finanziamento di questa specifica
campagna e farai pubblicità negativa a chi sfrutta i cavalli! Per
richiederla scrivi a: simiconsoni@libero.it
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