Martedì 18 Settembre 2012 - 18:48
MILANO - Il pm di Milano Giovanni Polizzi ha chiesto una condanna a 9 anni e 4 mesi di carcere per un allenatore di volley, Gianluca Mascherpa,
che venne arrestato lo scorso marzo nel capoluogo lombardo con l'accusa
di aver adescato ragazze minorenni sul web, tramite falsi profili
creati su diversi social network, presentandosi come un quindicenne,
attraverso un nickname.
Interrogato a marzo dal gip di Milano Donatella Banci Buonamici, dopo l'arresto, Mascherpa, difeso dall'avvocato Andrea Marini, aveva ammesso, in sostanza, di essere «malato» e si era detto «disposto anche a sottopormi a castrazione chimica». Richiesta che ovviamente il giudice non aveva in alcun modo potuto prendere in considerazione.
Oggi, invece, davanti al gup Andrea Salemme, nel corso del processo con rito abbreviato, l'ex allenatore di volley femminile (non iscritto alla federazione) ha ripetuto di avere «un problema», chiedendo stavolta però di potersi sottoporre a «un trattamento farmacologico».
L'uomo davanti al gup avrebbe in sostanza ribadito di essere «disponibile a farsi curare», chiedendo ancora una volta, come già fatto nei mesi scorsi, di essere trasferito nel carcere di Bollate dove lavora un professore e psicologo che lo seguiva in passato.
Interrogato a marzo dal gip di Milano Donatella Banci Buonamici, dopo l'arresto, Mascherpa, difeso dall'avvocato Andrea Marini, aveva ammesso, in sostanza, di essere «malato» e si era detto «disposto anche a sottopormi a castrazione chimica». Richiesta che ovviamente il giudice non aveva in alcun modo potuto prendere in considerazione.
Oggi, invece, davanti al gup Andrea Salemme, nel corso del processo con rito abbreviato, l'ex allenatore di volley femminile (non iscritto alla federazione) ha ripetuto di avere «un problema», chiedendo stavolta però di potersi sottoporre a «un trattamento farmacologico».
L'uomo davanti al gup avrebbe in sostanza ribadito di essere «disponibile a farsi curare», chiedendo ancora una volta, come già fatto nei mesi scorsi, di essere trasferito nel carcere di Bollate dove lavora un professore e psicologo che lo seguiva in passato.
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