LA CONDANNA
CasaPound, aggressione a militanti pd: Palladino condannato a 2 anni e 8 mesi
Lesioni personali aggravate il reato contestato al dirigente dell'associazione di destra. Il pm aveva chiesto tre anni e dieci mesi. Revocati gli arresti domiciliari, ora ha l'obbligo di dimora a Ronciglione
Alberto Palladino, il giovane dirigente di CasaPound Italia nel IV municipio, arrestato per l'aggressione di cinque militanti del Pd avvenuta a Roma il 3 novembre dello scorso anno, nel quartiere Prati Fiscali, è stato condannato a due anni e 8 mesi di reclusione, al termine di un procedimento svolto con il rito immediato.
A deciderlo è stato il giudice monocratico del Tribunale di Roma che ha revocato gli arresti domiciliari disponendo l'obbligo di dimora nel Comune di Ronciglione, oltre a stabilire una provvisionale di 28mila euro in favore delle parti civili.
Il pubblico ministero, Francesco Minisci, aveva chiesto per lui una condanna a tre anni e dieci mesi di reclusione. Il giudice lo ha invece ritenuto responsabile solo delle lesioni personali assolvendolo, "perché il fatto non sussiste", dall'accusa di violenza aggravata e uso di armi improprie.
La notte del 3 novembre 2011 i militanti del Pd stavano affiggendo dei manifesti in via dei Prati Fiscali, nella zona nord di Roma, quando furono attaccati con mazze e bastoni da alcuni individui. Tutti vennero medicati in ospedale per le lesioni subite. Tra gli aggrediti c'era il capogruppo del Pd al IV Municipio, Paolo Marchionne, che raccontò di aver riconosciuto tra gli aggressori Palladino, un volto noto nella zona come militante di CasaPound. L'associazione negò qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, minacciando querele.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il gruppo di aggressori era composto da 15 persone, armate di bastoni e mazze ferrate e con il casco in testa. L'aggressione era stata interrotta dall'intervento casuale di una pattuglia dei militari che passava in via dei Prati Fiscali.
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