La questura mette i sigilli a bar, pub, discoteche e ristoranti al centro di risse e spaccio di stupefacenti: c'è anche il Piper
ROMA - Sono 38 i locali notturni chiusi dalla Questura negli ultimi tre mesi. Bar, pub, discoteche e ristoranti finiti al centro di episodi di violenza, di risse e spaccio di stupefacenti, e perché frequentati da pregiudicati. E a questi si devono aggiungere quelli dove i sigilli sono stati apposti dalla Municipale, dai carabinieri e dalla Guardia di finanza.
Fra i motivi che hanno portato la polizia amministrativa, diretta da Edoardo Calabria, a contestare ai proprietari l'articolo 100 del Tulps - e ci sono anche nomi di locali famosi, come il Piper, chiuso per 15 giorni - c'è anche la somministrazione di alcolici dopo le 3 di notte e a persone già ubriache. Un'offensiva contro la movida molesta e violenta che non accenna a fermarsi - cominciata con l'ex questore Francesco Tagliente e ora proseguita dal suo successore Fulvio Della Rocca - e che potrebbe coinvolgere anche il bar vicino alla stazione Termini finito al centro delle indagini sullo stupro della giovane australiana. Un locale che rischia la chiusura anche perché inserito nel giro dei «pub crawl», i tour alcolici a pagamento vietati da un'apposita ordinanza comunale valida fino al prossimo 30 settembre.
13 luglio 2012 | 10:06
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