Picchiatori. 2007, Piazza Zama. Violenza semilegalizzata?
Questa qui sopra é una foto della mia Ford Fiesta,
scattata a Roma, a fine aprile 2007. Il parabrezza é stato
completamente sfondato. Non é stato un incidente stradale: una mattina
dell'aprile del 2007, mentre guidavo la mia auto, sono stato aggredito
da un esaltato, che ha colpito il finestrino della mia auto usando un
"tirapugni" con due punte acuminate; mi ha poi colpito con la stessa
arma sull'orecchio, causando una lacerazione che é stato necessario
ricucire con diversi punti di sutura, e danneggiando in modo
irreparabile l'articolazione temporomandibolare; mi ha anche colpito al
viso con un calcio, in stile kick boxing, fratturandomi il naso, ed é
saltato sul cofano del'auto, sfondando il parabrezza a calci.
L'esaltato, che sembrava avere un comportamento
delirante, ed era probabilmente sotto l'effetto di sostanze
stupefacenti, é poi riuscito ad allontanarsi indisturbato, prima
dell'arrivo della polizia. L'aggressione é avvenuta nel 2007, a Piazza
Zama, nel quartiere Appio Latino, in mezzo al traffico, in una
tranquilla mattina di primavera, mentre stavo andando al lavoro con la
mia auto. I veri motivi dell'aggressione non sono tuttora chiari.
Ammesso che ve ne siano. Io sono stato salvato dalla furia
dell'aggressore grazie all'intervento di diverse persone (dei veri e
propri eroi, viste le circostanze) che lo hanno trattenuto, impedendogli
di nuocermi ulteriormente; ma non sono riusciti a evitare che si
allontanasse prima dell'arrivo della polizia.
Dopo l'aggressione, sono stato trasportato in ambulanza
al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Giovanni, dove mi hanno ricoverato
in osservazione all'Unità di Chirurgia Maxillo Facciale, per valutare i
danni prodotti dal pugno all'orecchio; dopo qualche giorno, mi hanno
operato in anestesia generale per ridurre la frattura al setto nasale.
Per le ferite riportate, ho avuto una prognosi iniziale di 20 giorni.
Successivamente la prognosi é stata gradualmente aumentata fino a 40
giorni, soprattutto a causa di complicazioni alle vertebre cervicali:
quando l'aggressore mi ha colpito al viso "al volo" con un colpo di
kick boxing, tutto il suo peso si é scaricato sulle mie vertebre
cervicali. L'aggressore era alto circa m. 1,85, con un fisico massiccio.
Il trauma che ho riportato alle vertebre cervicali era paragonabile a
quello di un incidente stradale.
"Cose che succedono", dirà qualcuno. Ma la cosa davvero
interessante é un'altra: l'esaltato in questione, tale Mario Boldrini,
un trentenne con un passato da attivista dell'estrema destra romana, a
inizio 2008 é riuscito a "patteggiare", per l'aggressione di Piazza
Zama, solo sei mesi con la "condizionale". E si aggira indisturbato per
le strade di Roma, senza aver scontato neanche un giorno di galera. E,
soprattutto, senza essere stato segnalato per la sua reale pericolosità.
In particolare, nonostante il Boldrini abbia usato un
"tirapugni" con due punte acuminate per danneggiare il finestrino della
mia auto (questa circostanza risulta anche da prove fotografiche e da un
verbale dei Vigili Urbani) e per colpirmi sull'orecchio, non é stato
neanche inquisito per il reato di "porto d'armi atte ad offendere" (art.
585 del Codice Penale), che prevede l'arresto da un mese ad un anno. E
non é stato considerato, durante l'istruttoria, il fatto che l'uso di
"armi atte ad offendere" avrebbe comportato un significativo aumento
della pena irrogata al Boldrini per le lesioni che ho subito. Insomma,
tutto lascia pensare che il Boldrini continui ad aggirarsi
tranquillamente per le strade di Roma, con il suo "tirapugni" a due
"spuntoni" , in cerca di altre vittime. E tutto questo con il tacito
assenso delle forze di polizia, che durante l'istruttoria per
l'aggressione hanno beatamente ignorato la circostanza che il Boldrini
avesse usato un "tirapugni". Questa qui sotto é una foto, presa in
officina, del finestrino della mia auto, con i segni lasciati dal
"tirapugni" evidenziati da un pennarello.
Mario Boldrini, che é alto circa 1 metro e 85 cm. ed ha
un classico fisico da "picchiatore", si allenava, e sembra si alleni
tuttora, presso la palestra "Fortitudo", una nota palestra di boxe e
kickboxing del quartiere San Giovanni. Qui sotto ci sono due foto del
Boldrini scattate davanti alla palestra "Fortitudo" nell'estate 2007,
qualche mese dopo l'aggressione. A giudicare dalle foto, il Boldrini non
sembrava particolarmente preoccupato di essere indagato per
l'aggressione di piazza Zama. Forse, per lui, quella era solo
un'aggressione come tante. Chi sarà il prossimo?
(... continua ... )
© Nicola La Monaca, 2010. All rights reserved.
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