Pubblicato il 15 mag 2012 da Daniele Particelli
Undici cittadini romeni, otto uomini e tre donne, sono stati
arrestati dai carabinieri di Tivoli con l’accusa di associazione per
delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della
prostituzione, riduzione in schiavitù e tratta di giovani donne romene
reclutate nei territori d’origine e avviate alla prostituzione sulle
strade della Capitale.
La modalità di adescamento, confermano le autorità,
era sempre la stessa: la banda attirava in Italia giovani connazionali
con la promessa di un lavoro stabile e non appena la giovani arrivavano
nel nostro Paese venivano loro confiscati i documenti. Era l’inizio
dell’incubo.
Le giovani venivano private della loro libertà personale, ridotte in
schiavitù e sottoposte a qualunque tipo di violenze, costrette a
prostituirsi e a consegnare i guadagni ai loro aguzzini. Non solo:
venivano scambiate e “rivendute” tra le varie organizzazioni,
addirittura messe in palio come premi nei giochi d’azzardo. E, in almeno
un caso, le violenze sono sfociate in una marchiatura a fuoco: una di
loro, circa tre anni fa, è stata marchiata con le iniziali del suo
aguzzino.
Foto | ©TMNews
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