Eur Fermi
La quarantenne era appena uscita da un fast food. Soccorsa da un automobilista
ROMA - Lo sguardo perso nel
vuoto, le mani che tremano ancora. Una donna che sbraccia al centro di
viale America, all'Eur. Che implora gli automobilisti che sfrecciano sul
Laghetto di fermarsi per aiutarla. «Mi hanno violentato, erano in due.
Uno aveva un tatuaggio su un polpaccio. Mi hanno anche portato via il
telefonino». Poche battute, offuscate dallo choc e della disperazione.
Ha 43 anni ed è romana l'ultima vittima di una violenza sessuale nella
Capitale.
Lunedì notte la polizia l'ha soccorsa nei pressi della
stazione della metropolitana «Eur Fermi» dove la donna - secondo la sua
versione dei fatti - è stata aggredita da due ragazzi romeni che, a
forza, l'hanno condotta in un'area verde poco lontana, probabilmente
sempre nella zona del Laghetto, dove hanno abusato di lei. Erano da poco
passate le 23.
A soccorrere la quarantenne è
stato un automobilista che ha poi dato l'allarme alla polizia. «Sono
fuggiti su un autobus diretti a Ostia», avrebbe detto ancora la vittima.
E proprio su un mezzo pubblico che viaggiava in direzione di Castel
Porziano, il «709», gli agenti del commissariato Esposizione, diretti da
Giuseppe Miglionico, hanno rintracciato i due ragazzi romeni di 19 e
23 anni, il primo di Tor Vergata e l'altro di Casal Palocco, che sono
stati fermati per violenza sessuale e rapina. Solo il primo avrebbe
ammesso qualcosa, parlando di un incontro consensuale.
Ma il referto
medico dell'ospedale, oltre a confermare il rapporto sessuale, avrebbe
accertato anche graffi e contusioni in varie parti del corpo.
Mercoledì ci dovrebbe essere la convalida, altrimenti
i due torneranno in libertà. Gli investigatori stanno vagliando il
racconto della quarantenne. Secondo la sua versione, l'aggressione
sarebbe avvenuta quando era appena uscita da McDonald's. I due
l'avrebbero avvicinata, forse con una scusa, e poi l'avrebbero
trascinata nel giardino, in un luogo appartato. L'aggressione non
avrebbe avuto testimoni. Dopo lo stupro i due sarebbero scappati con il
telefonino della vittima. L'apparecchio è stato recuperato dagli
investigatori in tasca a uno di loro.
La vicenda dell'Eur ricorda
quella avvenuta alla fine di agosto all'Alessandrino dove una donna di
40 anni aveva denunciato di essere rimasta vittima di una violenza
sessuale da parte di un marocchino che l'aveva incontrata nei pressi
dell'abitazione del convivente.
Un mese prima era stata una ragazza
australiana di 22 anni a essere soccorsa dagli operatori del mercato
rionale dell'Esquilino che l'avevano trovata all'alba in un lago di
sangue davanti all'ingresso di un panificio. La giovane raccontò di aver
avuto un rapporto sessuale violento con un tunisino conosciuto la notte
precedente durante un tour alcolico con le amiche con le quali era in
vacanza a Roma.
All'inizio il nordafricano, impiegato in un bar vicino
alla stazione Termini, non fu accusato della violenza, ma poi - anche
sulla base dei riscontri medici all'Umberto I e della relazione degli
psicologi - la Procura decise di indagare il giovane.
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